Intervista a Riccardo Esposito

Come l'intelligenza artificiale cambierà le professioni digitali

Allora, Riccardo chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao! Allora, da dove iniziare… Sono un senior copywriter con 15 anni di esperienza nel settore. Lavoro ogni giorno con aziende e liberi professionisti. Aiuto a realizzare testi che funzionano per pagine di vendita, articoli del blog, newsletter e landing page. Mi occupo di piani editoriali, keyword research e comunicazione strategica. Faccio tutto questo in prima persona o aiuto altri a muovere i passi giusti attraverso la formazione.

La mia attività professionale inizia con la creazione del sito My Social Web che diventa un blog indispensabile per il mio lavoro: i clienti li trovo grazie al lavoro di inbound marketing. Ho scritto tre libri dedicati alla comunicazione online, l’ultimo con Cristina Maccarrone: Scrivere per Informare.

L’intelligenza artificiale cambierà e/o supporterà le professioni digitali? E se sì in che modo?

Il tema dell’intelligenza artificiale è entrato, ormai, a pieno titolo nelle nostre abitudini professionali. Dobbiamo pensare sempre a come sfruttare queste soluzioni per ottimizzare il lavoro. Evitando atteggiamenti autolesionisti e deprimenti che vengono alimentati dalla passione dell’algoritmo web per il click baiting. Il copywriter scomparirà, il SEO expert sarà inutile, il web designer anche.

Certo, a tutti viene da pensare questo: se ChatGPT scriverà i testi sarà inutile pagare un copywriter. Ma questa è la stessa logica che avrebbe dovuto mettermi in guardia dai servizi che vendevano articoli per 2 euro. Google non penalizza i testi creati con l’AI ma i contenuti di bassa qualità. E la differenza tra un bravo copywriter e l’intelligenza artificiale è proprio questa: il primo può fare la differenza. In un contesto di testi omologati, siti web creati in 5 minuti con i plugin basati sull’intelligenza artificiale e foto false come una banconota di 3 euro sarà la qualità a fare la differenza.

Ma quando l’azienda X avrà fatto la furbata di bypassare il copywriter, il video maker, il web designer e il SEO expert, e si ritroverà con un pugno di mosche in mano, faremo i conti.

Tu utilizzi l’intelligenza artificiale per il tuo lavoro?

Certo, uso molto ChatGPT per gestire la ricerca delle informazioni, creare strutture di contenuti e realizzare dei riassunti. A volte riesco anche a creare dei testi che poi elaboro e gestisco per ottenere delle facilitazioni su alcuni task, come l’invio delle email.

In realtà quello che veramente riesco a fare con l’AI è gestire il prima e il dopo in modo vantaggioso. Con ChatGPT puoi semplificare la rilettura dei testi, migliorare la leggibilità, migliorare e approfondire quello che hai scritto grazie all’occhio di quello che puoi definire come un supporto di un collega sempre presente e obiettivo, in gamba. Ad esempio, una volta terminato il lavoro puoi chiedere: “Ho scritto questo articolo, rileggilo e trova passaggi che potrebbero essere poco chiari a un target X”. E l’AI ti dà delle informazioni valide: alcune sono perfette, altre le puoi scartare. Però il risultato è fantastico.

Tra le varie intelligenze artificiali che hai testato quale potrebbe essere più utile per i blogger?

Io mi trovo molto bene con ChatGPT, soprattutto grazie alla funzione Canvas che consente di aprire delle finestre di interazione con il testo simili a un vero e proprio editor testuale. Qui puoi mettere il grassetto, aggiungere il corsivo e interagire con il contenuto allungandolo o approfondendo aspetti particolari. Interessante la funzione Suggerisci modifiche che ti dà la possibilità di approfondire in modo sostanziale i punti più importanti.

Molto buono anche Claude.ai che ti dà ottimi spunti sempre per modellare il testo intorno alle tue necessità. Ad esempio, con quest’ultimo strumento di intelligenza artificiale puoi creare il tuo stile di scrittura partendo da esempi che carichi direttamente sul profilo, in questo modo puoi chiedere all’AI di modificare il testo e adattarlo alle tue esigenze.

A dire la verità è proprio Google Gemini a non entusiasmarmi, lo trovo macchinoso e poco performante sulla scrittura. Ovviamente è solo il mio punto di vista: sarà sicuramente utile per mille funzionalità differenti.

Quale consiglio ti sentiresti dare ai blogger sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale?

Consiglio di non utilizzare l’intelligenza artificiale come un metodo per risparmiare fatica e impegno. Tempo sì, ma solo sui lavori ripetitivi e ridondanti. Molti vedono l’AI come un modo per far fare tutto a un’applicazione potente e strutturata ma sicuramente manchevole sotto tanti punti di vista. In primo luogo, non troverai un approccio personale all’argomento.

Nei risultati manca quello che molti definiscono l’esperienza. Lo stesso Google, nella definizione delle linee guida per i quality rater definisce che è proprio l'esperienza uno dei fattori che permette di creare dei contenuti di qualità insieme all’autorevolezza, l’affidabilità e la competenza. Secondo te un contenuto creato dall’AI può rispettare questi termini? No, non è così. L’AI ti può aiutare a scrivere un buon contenuto ma non può farlo in autonomia. Quindi un blogger dovrebbe prendere in considerazione proprio questo meccanismo: supporto, non automatizzazione selvaggia.

Dove possiamo trovarti online?

Tutto inizia sul mio sito web ufficiale, My Social Web. In questo periodo sto investendo molto anche su un nuovo portale che dovrebbe essere anche blog dedicato alla scrittura online su AI: copywriterai.it. Qui troverai tante informazioni sull’argomento.

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Testi a cura di Enza Branca | Foto di Maricrea e Davide Secco

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